
Angeli a pezzi
Let’s wait for the blackout
The light is too bright
Let’s wait for the blackout
Wait for the night
(The Damned – Wait for the blackout)
Ricordo che era tipo una mattina di un’estate del 2013 quando mi svegliai di buon’ora. Soggiornavo in una camera nel borgo di Rocca Calascio, Abruzzo. Una manciata di vecchie case ai piedi di un castello di un bianco quasi avorio, che assistette a bizzarre metamorfosi di falchi, lupi e umani.
Io incarnatomi in un bradipo, consumata una frugale ma energica colazione presso il bar osteria, mi misi in viaggio. Dovevo raggiungere il paese di Torricella Peligna, in Molise, per vedere uno dei miei idoli del momento, Dan Fante. Si sarebbe infatti tenuto il ” John Fante Festival”, evento in onore dello scrittore americano i cui avi da qui presero le mosse per planare in California in cerca di fortuna. John Fante fu sceneggiatore di successo e romanziere impareggiabile ma non altrettanto riconosciuto fin che era in vita. “Chiedi alla polvere”, “La confraternita dell’uva”, “Sogni di Bunker Hill”, solo per citare alcuni suoi romanzi, descrivono a perfezione l’essenza di quei perdenti che per quanto li gonfi si rialzano sempre e ti schiaffano in faccia tutta quella poesia che non troverai mai nella bambagia. Quel giorno al festival avrebbe presenziato proprio il figlio di John, Dan Fante. Anche lui scrittore, che non chiese alla polvere ma si spinse a raschiare il fondo per portare a galla quei brandelli di verità che fanno la differenza.
Guidavo come un pazzo, Damned nello stereo, ero in ritardo, tornanti dopo tornanti, le montagne mi guardavano con commiserazione ma tutto sommato avevo il loro beneplacito, non me ne curavo, pestavo e nuove valli si schiudevano all’orizzonte. Non male per un bradipo. Arrivai puntuale ed incolume.
Angeli a Pezzi (Chump Change), il primo romanzo di Dan Fante in cui emerge tutta la sua difficoltà nel porsi con una figura paterna così ingombrante. Qui il nostro Dan Fante (Bruno Dante nel romanzo) si trova davvero a pezzi, quarantenne alcolista conclamato, con una moglie che lo disprezza, di lavoro in lavoro, i più improbabili, senza parvenza alcuna di un centro di gravità permanente. Più bukowskiano di Bukowski. Si trova a New York quando dall’altra parte del paese, a Los Angeles il padre è sul punto di morire e quindi prende armi e bagagli per tentare di portargli l’ultimo saluto. L’idea non gli garba molto, la pecora nera che ritorna all’ovile.
Dal padre eredita Rocco, un vecchio e bavoso bull terrier, che diviene subito suo compagno di sventure. Scena cult tragi-comica quella in cui Bruno tenta di far mollare la presa al bull terrier che aveva azzannato il cane di un passante, il tutto si risolve (ma) con un gran spargimento di sangue. Nella sua inquietudine Bruno si prende appresso una giovane prostituta, Amy, tanto intelligente quanto fisicamente sgangherata. Nel suo tentativo di scrivere mentre tutto rotola attorno, mentre tutto crolla e risorge, Dan Fante ci consegna ballate di amore e di morte.
” La messa era già iniziata ma la maggior parte delle panche era vuota. Eccetto per una lunga fila di nuche, quella della mia famiglia e di mia moglie Agnes. Occupavano la fila vicino alla bara. Alla vista di mia moglie mi si rivoltò lo stomaco. C’era un’altra dozzina scarse di persone nella chiesa, e riconobbi qualche vicino di casa di Malibù, un famoso scrittore di Los Angeles che ammirava i libri fuori catalogo di mio padre, un regista televisivo, e qualcuno dei suoi colleghi sceneggiatori. Non avevo bisogno di guardare per sapere che l’espressione sulla carne fredda dentro la bara aperta non sarebbe stata quella di Dante, ma una sua bizzarra imitazione che mamma, Fab e qualche frocio di becchino avevano inventato per ammorbidire la realtà”.
A Torricella dopo il convegno in cui era intervenuto Dan Fante, il pubblico si riversò fuori all’aperto dove si trovava un rinfresco. Presi un bicchiere di vino e vidi uscire Dan, fulgido nel suo completo bianco e con un cappello a larghe tese, il sole picchiava, lui era vent’anni che non toccava alcool. Solo due anni dopo se ne sarebbe andato anche lui. Chissà se lassù la riunita famiglia Fante fa ancora chiasso.
Life goes on and on and on
If you think it’s al gone wrong
Go on and on and on