PictofolioIntervisteIrina Zovich autrice di “TORCE NELLA NOTTE”
Giù la testa

Irina Zovich autrice di “TORCE NELLA NOTTE”

Ciao Irina, ci racconti un pò di te?

Ciao e intanto grazie mille per l’opportunità. Nome di battaglia, ormai direi Irina Zovich, Zovich era il cognome originario del mio nonno paterno esule dall’Istria. Quando si trasferirono in Italia venne cambiato e la cosa un po’ mi tedia. Amo molto la natura e cinque anni fa col mio compagno, ci siamo trasferiti in montagna per cercare di avere un minore impatto ecologico nella vita di tutti i giorni. Dedico la maggior parte del mio tempo alla coltivazione sinergica per autoprodurmi da mangiare e alla manutenzione di casa e giardino. Vivono con noi: tre gatte, un pappagallo e quattro galline. Il tempo che mi resta lo uso per leggere, scrivere e disegnare. Spesso dandogli una dimensione di denuncia sociale, sperando che questo possa promuovere gli ideali in cui credo: ecologia sociale, transfemminismo e anarchia. Per il resto ho sempre avuto una spiccata inclinazione verso l’arte e la scrittura. Sono appassionata di storia, mitologia, letteratura, biologia e botanica, tanto di musica, cinema, fumetti e un sacco di altre cose. Amo molto lavorare con le mani e sono molto curiosa.

Ti va di spiegarci cos’è Torce nella Notte e com’è nato questo progetto?

Torce nella notte è un progetto che fonde illustrazione con qualche cenno storico, ho cominciato iniziando a realizzare 50 ritratti di rivoluzionarx, sia storicx che recenti. Il progetto nasce ormai 2 anni e mezzo fa durante l’assedio di Afrin. E’ stato quello il momento in cui ho capito che la rivoluzione del Rojava in Siria del nord e dell’est, lottava per l’affermazione degli ideali in cui credo. Inevitabilmente nel mentre, ho anche appreso l’orrore a cui erano sottoposti le mie compagne e compagni e del genocidio dei curdi a carico del governo turco, con la complicità della “nostra” Europa, quindi ho sentito forte l’urgenza di “fare qualcosa”.

È stato quello il momento in cui ho capito che la rivoluzione del Rojava in Siria del nord e dell’est, lottava per l’affermazione degli ideali in cui credo. Inevitabilmente nel mentre, ho anche appreso l’orrore a cui erano sottoposti le mie compagne e compagni e del genocidio dei curdi a carico del governo turco, con la complicità della “nostra” Europa, quindi ho sentito forte l’urgenza di “fare qualcosa”.

Ho pensato che l’unico modo possibile fosse quello di mettere le mie mani e la mia creatività in qualche modo a servizo della rivoluzione. Lo scopo era quello di vendere i dipinti per raccogliere fondi da mandare alla Comune Internazionalista del Rojava. Essendo i soggetti dei ritratti non esattamente “famosi” ho ritenuto importante dare un contesto e ho iniziato a documentarmi su ognunx e scrivere le relative biografie. Per promuovere la mostra ho creato una pagina su fb. Nel mentre dipingevo per la mostra fissata a giugno, mi hanno chiamato ad esporre per il 25 Aprile in un piccolo comune vicino casa. Successivamente sono stata ospite della Biblioteca femminista di Firenze e alla fine alla mostra effettiva, ho venduto ben sei tavole. Ricevere i ringraziamenti direttamente dal Rojava è stato davvero bellissimo. Successivamente ho esposto sempre qua in zona Firenze/Prato. Inoltre la pagina, diciamo che ha preso vita propria, i personaggi si sono moltiplicati ..dovrei anche contarli in effetti. :). Non ho più portato in giro le tavole perchè trovo più facilmente ospitalità in contesti piccoli e politici quindi vendo le stampe a 3 euro. Certo ci si mette di più, ma ci si prova uguale. Poi comunque è sempre bello, ti da occasione di parlare con le persone.

Quando hai fatto la prima illustrazione per questo progetto?

Più o meno due anni e mezzo fa, forse anche tre.

Torce nella notte - Giù la testa

Parlaci un po’ del libro che ti ha ispirata a creare “Torce nella notte”.

Il progetto prende il nome dall’autobiografia di Virgilia D’ Andrea, superba e poco valorizzata poetessa abbruzzese che come patria aveva il mondo. Nel libro racconta la sua storia e di tutte le persone che ha conosciuto e con cui ha condiviso gioie e dolori della lotta per la libertà. Di quanto siano dolorose le implicazioni di certe scelte, ma anche di quanto sia doveroso affrontarle con coraggio, in modo da diventare una torcia nella notte scura per sempre. Inizialmente, il libro quindi mi ha fornito la grossa parte dei nominativi per i ritratti della mostra. Il libro uscì postumo nel ’33. Il regime fascista non solo ne vietò la distribuzione, ma ordinò che tutte le copie fossero bruciate. Cosa che per fortuna non avvenne.

Ci racconti di Virgilia D’Andrea?

Malatesta definiva Virgilia D’Andrea la “poetessa dell’Anarchia” e direi che di Malatesta ci si può fidare

Malatesta la definiva la “poetessa dell’Anarchia” e direi che di Malatesta ci si può fidare :D. Era una persona colta, di un’intelligenza brillante, molto sensibile ed empatica, orfana fin da piccola, maestra giovanissima in un epoca in cui le donne non lavoravano, o meglio, di certo non erano salariate e autosufficienti economicamente. Fu sindacalista dell’U.S.I. e quando arrestarono Armando Borghi (che era il suo compagno sia nella vita che nella lotta) riuscì a mandare avanti il sindacato, in barba alla misoginia della polizia che lo credeva impossibile per una donna. A breve in collaborazione con un’amica faremo uscire un podcast su di di lei. Speriamo in futuro che ne seguano altri su altri personaggi.

Torce nella notte - Giù la testa

Ci spieghi che cos’è la Mezza Luna Rossa?

La mezzaluna rossa è praticamente la “crocerossa” curda. Essendo i militari turchi particolarmente spregevoli ed essendo alleati con gli jihadisti, anche loro noti per essere spregevoli, spesso gli obbiettivi sono proprio le ambulanze e gli ospedali. Nonostante questo vada avanti ormai da decenni, la popolazione e la rivoluzione resistono. Non so davvero come ci riescano, ma credo sia doveroso cercare di dargli voce e possibilmente una mano come si può. La sede italiana si trova qui in Toscana, a Livorno.

So che sei riuscita a fare delle mostre e a vincere dei premi, ci racconti com’è andata?

Mostre qualcuna, premi è un po’ un parolone. Una ragazza ha vinto un premio per un concorso interno all’Università portando una presentazione che parava del mio progetto. Aveva visto le stampe alla Biblioteca Femminista, mi ha intervistato via mail e si è incuriosita. Mi ha fatto piacere ovviamente, mi ha anche stupito che l’università alla fine abbia premiato un progetto che parlava chiaramente di rivoluzione e anarchia. Quasi paradossale, mi ha stupita e divertita. Hanno ovviamente scartato donne che tenevano in mano fucili, forse non tenendo conto che quelle donne fossero “i fucili”…

Che cosa ne pensi di temi come la Libertà al giorno d’oggi rispetto anche alla situazione attuale nel mondo?

La libertà in senso assoluto è quello per cui vivo. Nella mia concezione la concepisco come qualcosa di strettamente connesso alla libertà di quelli con cui condivido questo pianeta: umani, animali, vegetali, quindi se qualcunx soffre, anche dall’altra parte del mondo, credo dovremmo sentirne il carico tuttx. Quello che gira intorno al mantenimento del potere invece non ha a cuore la libertà, ha solo finalità egoistiche. Ce la infiocchettano bene, ce la menano con il discorso della “sicurezza”, creano paure e problemi da sconfiggere. Credo che i segni più evidenti dello spirito rivoluzionario vengano da luoghi in cui ci sono effettivamente delle dittature, vedi infatti Medio Oriente e America Latina, ma che noi si viva comunque schiavi. Vedi anche recetemente le proteste in America, ma anche i Francia. Siamo generalmente più passivi perchè il lavaggio del cervello che subiamo è più subdolo, fatto di stronzate in tv, generalmente a panza piena. Viviamo in un mondo fatto di competizione dove basta le disgrazie non capitino a noi. L’occidente è assuefatto da una democrazia farlocca, l’occidente è ancora schiavo del suo vergognoso retaggio colonialista, del sessismo, dell’omofobia. Nel mentre, il capitalismo ingoia tutto come il Nulla della “storia infinita”. Ma possiamo fare qualcosa. Questa è la vera libertà, credo, pensare che comunque merita fare un tentativo, smettere di delegare e iniziare a fare del nostro meglio.

Che cosa ne pensi dell’essere Donna oggi…

Essere donna oggi non è poi così diverso da come lo era un tempo. Certo certe cose sono cambiate, sono stati acquisiti diritti e approvate leggi. Ci sono state battaglie e vittorie, ma anche sconfitte troppo spesso camuffate da successi, sempre in nome del privilegio di qualcuno. Finchè non cambierà la mentalità delle persone riguardo a certe tematiche, finchè vivremo in una società machista e patriarcale che tollera stupri e femminicidi, ma si scandalizza a parlare di sesso, educazione sessuale e aborto, certo non saranno leggi nuove a cambiare la situazione. Bisogna agire a livello culturale, sarà un processo lungo, quindi bene non perdere tempo.

Quali sono le illustrazioni di Torce nella Notte alla quale sei più legata? Ci spieghi perchè?

Preferendone una, sentirei di fare un torto a un’altra.. Non parlo tanto delle illustrazioni in senso fisico, ma di cosa rappresentino per me. Le ho fatte tutte con amore, qualcuna anche con qualche lacrimone. Sono statx praticamente tuttx martiri per la libertà, mi spaventa l’idolatria, ma mi diverte anche decontestualizzare la cosa, le persone dei ritratti spessissimo sono state considerate “criminali”.

Torce nella notte - Giù la testa

Hai degli altri progetti di illustrazione all’attivo?

Io a dirla tutta disegno sempre su qualsiasi cosa, ma è raro che faccia uscire la mia produzione da casa, lo faccio con le “torce” perchè il fine è un altro. Ho serie difficoltà a dare un valore a quello che dipingo. Non riesco a conciliare le cose, anche per quello ho ripiegato sull’agricoltura. Piuttosto dovrei riprendere in mano la pagina su fb perchè durante il lockdown mi è venuta l’insofferenza verso il computer.

Prossime esibizioni o altre attività legate a “Torce nella notte”?

C’è questo progetto parallelo del podcast di cui spero a breve esca la prima puntata e spero non sia l’ultima, per Expò e simili devo ancora riorganizzarmi post lockdown e mi sta frullando in capo di fare qualcosa che miri di più all’infanzia. Inoltre è un pezzo che penso di pubblicare un librino con illustrazioni e testo a fronte, se interessasse a qualcuno pubblicarlo. Ora sto facendo un logo per un collettivo anarco-femminista francese. Mi hanno contattato sulla pagina chiedendomi se potevano usare il ritratto di Voltairine de Cleyre (a cui fa riferimento il nome del loro gruppo) e lo sto sistemando per adattarlo.
Fra l’altro questo mi ha anche dato l’occasione per conoscere una delle compagne, che fra poco si fermerà a fare tappa da noi, approfittandone per farmi un’intervista.

Alla fine – Dove possiamo vedere e sostenere questo progetto?

Potete acquistare una stampa o una tavola o farvi dipingere una maglietta e contattarmi sulla pagina. Potete sostenere la Mezzaluna Rossa Curda o la comune Internazionalista del Rojava o Staffetta Sanitaria per il Rojava. Se non trovate info a riguardo online, contattatemi pure privatamente sulla pagina di “Torce nella notte”. Inoltre potete scendere nelle piazze delle vostre città ed essere solidali con chi lotta e soffre, potete fare tante cose, anche se vi dicono che non serve. La solidarietà in un mondo di competitività credo serva.

Irina Zovich - Giù la testa