
intervista a paolo proserpio
Per questo numero di Giù la Testa abbiamo deciso di chiacchierare con Paolo Proserpio, questa volta non un illustratore ma un Graphic Designer che insegna tecniche di stampa e brand identity allo I.E.D. di Milano (stavolta abbiamo studiato eheh), ma che soprattutto è un grande appassionato di musica.
1. Ciao Paolo, ci racconti un po’ la tua storia? Com’è iniziato il tuo interesse per la grafica?
Ciao, prima di tutto grazie per l’intervista! sono onorato!
Sono nato a Milano nel ’77. Nell’89 mia mamma mi porta a vedere “Ritorno al futuro parte 2”, vedo il protagonista (Marty Mcfly) su uno skate, così inizia la passione per arte, musica e tavola, il tutto fatto esplodere grazie anche alla mia fantastica famiglia molto creativa e aperta. Liceo scientifico, 3 anni di Accademia di Architettura a Mendrisio (Svizzera) che abbandono, e finalmente nel 2002 mi diplomo in Graphic Design presso l’Istituto Europeo di Design di Milano. Durante il triennio presso lo I.E.D. ho la mia prima importante esperienza nella moda, lavoro per 3 mesi presso l’ufficio grafico di Londra di Gucci (l’era di Tom Ford). Nel frattempo suono basso/chitarrra in alcune band: Orange, Hardcore Criminals, The Simpletons.
Appena diplomato comincio a lavorare per Versace all’interno dell’azienda per 9 anni. Da allora continuo a collaborare con loro.
Da circa 8 anni sono titolare di uno studio grafico che è focalizzato sulla progettazione grafica/art direction di prodotti che vengono soprattutto stampati: dall’immagine coordinata, gadgets, packaging, magliette a copertine di dischi.
Pinbowl Skatepark, K7 Records, Pogo!, Paula Cademartori, Maggioni Type, Versace, Punk Rock Raduno e diversi gruppi della scena underground italiana e non, sono i clienti principali dello studio.
Da sempre sono appassionato di serigrafia, base della produzione/cultura d.i.y. (do it yourself), ho partecipato a diversi corsi legati a questa disciplina presso il Saint Martin School of Art e East London Printmakers (Londra).
Inoltre dal 2005 collaboro come docente presso lo I.E.D. di Milano curando 2 corsi:
“Brand Design” per 2° anno italiano e “Printmaking Techniques” per il 2° anno inglese.
Presso la Domus Academy (Naba) tengo 2 workshop all’anno sulla serigrafia per il master inglese.
2. E per la musica underground?
Arriva sempre dallo skate, perchè nelle colonne sonore dei video di skateboard (come Public Domain, Hokus Pokus, Video Days, Streets On Fire etc.) c’erano sempre dei gruppi incredibili e soprattutto a me sconosciuti! e poi la rivista Rumore, dove scovavo gruppi nuovi e interessanti. Poi dopo però dovevo capire dove comprare il disco! e quindi andavo il sabato a Milano in pellegrinaggio alla ricerca: New Zabriskie Point, Wag, Fier adi Senigallia, Psycho, Supporti Fonografici, Metropolis etc.
3. Che cosa significa per te la cultura del D.I.Y (do it yourself – n.d.r.)?
Che puoi fare davvero tutto! Basta volerlo. Significa sperimentare, riuscire con dei trick a stare dentro ai costi di produzione, tentando sempre di fare un prodotto interessante e di qualità, significa piegare 300 copertine di vinile a mano e imbustarli, significa soprattutto che se vuoi fare ad esempio una t-shirt, non bisogna aspettare che ti venga commissionata da un brand già esistente, puoi farla tu! subito! adesso!
4. Sappiamo che hai fatto mille-mila collaborazioni, ci racconti qual è quella che ti ha messo di più in difficoltà?
Auroro Borealo! ahahahhaahha! in realtà non è una difficoltà, ma essendo un grande amico davvero implacabile, un vulcano incredibile di idee, a volte stare sul pezzo a tutte le richieste / idee pazze che vuole e vogliamo fare insieme è impegnativo! ma è sempre davvero divertente e stimolante.
La difficoltà non è mai il lavorare tanto o trovare delle soluzioni, sono sempre contento di farmi in 4 per un progetto, la difficoltà vera è quando un cliente arriva da me e vuole fare lui il mio lavoro, con questo non vuol dire che non possa dire la sua o dare consigli, ma alcuni vogliono fare i grafici al posto mio, non vogliono sperimentare per rimanere in una “safe zone”, ti tarpano le ali per motivi di ego etc. ecco questa è veramente la parte difficile di un lavoro: un cliente sbagliato che non sa lavorare e che non rispetta il tuo lavoro.
5. E invece l’esperienza che ti ha dato più soddisfazione?
In generale la soddisfazione più grande per me è fare un lavoro fatto al massimo delle mie possibilità in modo che il cliente sia soddisfatto. Ogni lavoro ha i suoi segreti, le sue parti critiche, i suoi smadonnamenti e anche le sue parti divertenti. Quindi la soddisfazione è arrivare alla fine del lavoro e non solo che il cliente (gruppo o pizzeria che sia) sia contento, ma il top per me è quando il fan ad esempio del gruppo fa i complimenti alla band per la grafica, quindi quando ricevo un complimento indiretto.
Se però devo dirti un’esperienza pazzesca, è sicuramente l’aver curato le grafiche e la comunicazione per il documentario di mio fratello Marco: “The Man who Stole Banksy” (narrato da Iggy Pop!).
Grazie a lui siamo finiti tutti insieme come una famiglia allargata (io, Marco, Chiara (la sua compagna), Ada (la mia super nipotina), Filippo Perfido (producer), Victor Kwality (colonna sonora) a New York al Tribeca Film Festival dove è stato presentato il documentario in anteprima mondiale!
E’ stato davvero incredibile ed emozionante partecipare a un successo del mio fratellino!
E ti parlo anche di un progetto in work in progress ma di cui sono gasatissimo, sono onarato di realizzare il packaging di Paula Cademartori, per la sua collezione di scarpe fantastiche!
6. Che cosa ti affascina della musica underground e qual è il genere che più ti appartiene?
Mi affascina la libertà e la sperimentazione, e poi mi piace moltissimo guardare le grafiche sia dei dischi che del merch (magliette e gadgets)!
Un genere solo che mi appartiene non c’è, mi piacciono davvero tantissime cose, dal jazz al rockabilly, dal drumandbass alla samba.
Sicuramente rap, punk, brit pop (perchè anche lui è stato underground prima di esplodere negli anni 90) sono i 3 generi che mi hanno formato.
7. (domanda difficilissima ocio eh) Se dovessi stilare una lista di dischi, quali sono i 5 album della tua vita? ( questa è quasi una domanda da giornaletto Cioè.)
5 proprio non riesco! sono troppo pochi! la musica è troppo parte della mia vita!
Blur – Parklife
Beastie Boys – Check your Head
Beck – O delay
The Cramps – Big Beat From Badsville
Roni Size – New Forms
Mr Bungle – California
Dead Kennedys – Plastic Surgery Disasters
Kaytranada – 99%
The Mr T Experience – Love is Dead
Oasis – Definitely Maybe
Red Hot Chili Peppers – Blood Sugar Sex Magik
Neffa e i Messaggeri della Dopa
Primal Scream – Screamadelica
Propellerheads – Decksanddrumsandrockandroll
Ne ho detti 14! Amen!
Ascolto veramente tantissimo, dalla mattina quando faccio colazione, mentre lavoro, quando esco con il mio cane inseparabile (Leo)! quindi ti scrivo un po’ di titoli!
8. Quali sono invece gli album che ascolti di più ultimamente?
Ascolto veramente tantissimo, dalla mattina quando faccio colazione, mentre lavoro, quando esco con il mio cane inseparabile (Leo)! quindi ti scrivo un po’ di titoli!
Little Barrie, Malcom Catto – Quartermass Seven
John Coltrane with Red Garland Trio – Traneing In
Penza Penza – Beware of Penza Penza
Andrew Weatherall – A Pox to Pioneers
Movie Star Junkies – Shadow of a Rose
Tweedy – Sukierae
The Roots Of Chica
Smart Cops – Per Proteggere e Servire
The Cramps – A Date with Elvis
Alan Rossi – demo (è il cantante dei van houtens, uscirà con un disco che spacca!)
Wives – So Removes
X-Mary – A tavola con il principe
Post Nebbia – Canale Paesaggi
Amon Tobin – Permutation
King Krule – The Ooz
Bee Bee Sea – Day Ripper
Dope Lemon – Smooth Big cat
Archie Marshall – A new place to drawn
Zomby – Were u in ’92?
Beastie Boys – The insound from way out
Jessie Ware – What’s your pleasure
Khruangbin – Mordechai
e poi la mia radio favorita chanceswithwolves.com





9. Ci hai spiegato che in questo ultimo periodo sono usciti ben 3 dischi con copertine progettate da te, ti va di raccontarci di questi lavori?
In realtà questo è il periodo in cui ho fatto più copertine nella mia vita, da copertina digitali a packaging particolari (i cereali per Wild Honey records!!) ma i 3 di cui ti ho parlato sono tre 7 pollici:
1. Massilanciasassi
2. Potage – Jugoslavia
3. Samu
1. Massilanciasassi
Massi è un punk rock hero.
Con i The Leeches ha davvero spaccato.
Ci siamo conosciuti perchè per qualche anno (circa dal 1999 al 2009) ho fatto foto di musica, alcune ho cominciato con calma a caricarle qua https://www.instagram.com/paolopros_rpio
Grazie alle foto ho conosciuto il mitico Messicano (il chitarrista bello del gruppo)
e poi anche Massi, Freddy e Mone. Ho cominciato a fare anni fa le copertine di alcuni loro album e 7 pollici. Qualche mese fa, Massi mi ha chiamato dicendomi che Sench (bassista dei Potage) voleva fare delle uscite con la sua etichetta Dynamic And Economic Sound Records e far stampare alcuni dischi, uno di questo è quello è il suo! Esce come: Massilanciasassi. Quindi è venuto da me a fare le foto per copertina e poi è partito il tutto! Mi faccio dare sempre i pezzi del disco, li ascolto approfonditamente, e chiedo sempre se ci sono dei desideri particolari.
2. Potage – Jugoslavia
Sench è un puck rock hero oldschool. I Potage sono leggendari. Dopo avermi spiegato il concetto del disco, ho pensato di mettere in copertina una cartolina della Jugoslavia, all’interno un set di francobolli con le 4 facce dei Potage e anche un posterino con una spiegazione ai riferimenti della canzone! Seguite https://www.instagram.com/dynamicandeconomicsoundrecords/ perchè ci saranno anche delle altre uscite!
3. Samu
Samu è un punk rock hero anche lui, neomelodico però.
Anche con Samu ci conosciamo da un po’ di anni. Come sempre la musica è stato ciò che ci ha fatto conoscere, nello specifico l’amore per i Mr T Experience. Abbiamo insieme a dei cari amici (Beppe, Flav, Massi) suonato qualche cover dei Mr T Experience con lo pseudonimo di Dumb Little Band (aka Dr. Beppy and The Cucciagos). Anche lui arriva dal giro punkr ock, ma il suo amore sfrenato per Nino D’angelo gli ha fatto registrare una cover (Batticuore) e anche un suo pezzo inedito (E’ Stata Dura). Il suo desiderio era una copertina con uno scatto spontaneo, lui con la sua ragazza (che canta in “E’ stata Dura”) con fondo azzurrino D’angelo-style.
10. Ora vorremmo invece sapere, da cosa prendi ispirazione per il tuo lavoro?
Dalla mia ragazza, dalla mia famiglia, dalla musica, dai film, di libri, dai siti, da instagram, dai mie studenti, dal mio cane, diciamo un po’ da tutto!
11. Chi sono i grafici (o gli artisti) che ami alla follia?
M/M Paris, Paula Cademartori, Parra, Reg Mombassa, Ryan Heshka, Peter Saville, Brosmind, Vaughan Oliver, Mark Gonzales, Kaws, Raymond Pettibon.
12. (Ora domanda stupideira n#2)… ma se proprio potessi scegliere, a quale artista superfamoso vorresti poter progettare la grafica dell’album?
I Blur senza ombra di dubbio, o comunque qualcosa con Damon Albarn.
Li ho sempre amati, Damon è stato sempre poliedrico, attivista con mille progetti che spaziano dal brit pop alla musica etnica.
13. Che progetti hai per il 2021?
Mi piacerebbe fare un laboratorio dove fare produzioni diy (serigrafia risograph rilegatura etc.) e spingere di più le serigrafie che ogni tanto faccio e ricominciare a stampare le mie tshirt, e perchè no, magari aprire uno shop online con tutte queste cose! Poi c’è in cantiere un progetto segreto con dei ragazzi che hanno 2 etichette discografiche che insieme mi commissioneranno solo packaging bizzarri!
14. Dove possiamo vedere le tue opere? E su quali social possiamo seguirti come dei lagotti che cercano il tartufo?
Non ci crederai ma non ho mai avuto facebook nella mia vita, un mio caro amico tantissimi anni fa mi ha aperto la pagina, mi ha fatto un post, da allora non sono mai più rientrato.
Da un annetto ho instagram! Anzi 2
uno per la grafica
www.instagram.com/paoloproserpio
uno per le foto di musica
www.instagram.com/paolopros_rpio
15. Grazie di cuore!
Grazie a te ancora per l’intervista!