
INTERVISTA A valo di THE BRIGHTEST ROOM
1. Ci racconti quando è nato il progetto The Brightest Room?
E’ una storia lunga, parte dal 1988 quando gli Impulsive Youths si sono sciolti, avevo ancora un po di canzoni pronte, ma non mi son deciso a registrarle fino al 2015! Il primo album Exit contiene 7 di quei brani. Ho poi chiamato alcuni amici per cercare di formare una band e portare quei brani in concerto. In realtà poi suonavamo solo 2 brani del primo album dal vivo, il repertorio era gia composto dai brani del secondo album “Run” abbiamo esordito dal vivo nell’aprile 2017, con un concerto nel negozio di dischi Psycho in occasione del Record Store Day.
2. Chi sono i componenti della band?
Adriano Nava, chitarra e cori (dagli House of wax), Silvana Origgi, batteria e cori, Vinavil al basso ed io, Valo, voce e chitarra solista. Questa formazione è stabile dal gennaio 2020, abbiamo avuto molte altre persone coinvolte che poi per vari motivi se ne sono andate, potrei dire che siamo un po come i Fall!!!!
3. Quali sono state le tue esperienze musicali precedenti a The Brightest Room?
Partiamo dal 1983, numerosi gruppi, ti cito solo gli Impulsive youths (giro 80’s colours), e i Sonnambula (in pratica i Pila Weston con cambio nome….)
poi ho fatto il dj per tanti anni, ho organizzato (e organizzo) concerti a Milano per gruppi esordienti (ma senza speculare, lo faccio perchè mi piace l’idea di una scena rock milanese), fatto la fanzine Drynamil, fatto radio, fatto un po di tutto!!!
4. Di cosa parla il vostro ultimo album?
E’ parte di una trilogia, me ne son reso conto dopo un po, mentre il primo parla di esperienze adolescenziali (i testi furono scritti nel 1984!!!) il secondo vede una visione piu matura. Diciamo che Exit è l’uscita dall’adolescenza con le sue frustrazioni, Run è il raggiungimento della maturità con un analisi lucida della vità e dei suoi eventi, il terzo album continuerà su questa strada ormai siamo “in cammino” eh eh!
la copertina di Run con le scarpe simboleggia il cammino fuori dalla follia adolescenziale (il giallo sullo sfondo, questo colore viene indicato dagli psicologi come un colore
legato alla follia).
5. Parlando della tua esperienza, che cosa ti ha avvicinato alle sonorità sixties?
Sono nato nel 1966, per cui il mio “imprinting musicale” fin da bambino tramite i 45 giri dei fratelli maggiori è stato la musica dei Beatles e di Lucio Battisti, dell’Equipe 84, la canzone di 3 minuti in cui si dice tutto è la mia preferita. Ma i 60’s non sono l’unica influenza che abbiamo, è una delle componenti, non siamo un gruppo da “festival beat” per intenderci, nelle nostre canzoni trovi il postpunk, la musica indie degli 80′, le colonne sonore dei film e tanto altro!
6. Secondo te le sonorità che influenzano la vostra musica sono ancora attuali?
Dipende quali, ascolto ancora molta musica “vecchia” poi mi rendo conto che ad esempio tutta la roba uscita nel 1980 ha ormai 40 anni, per un ragazzino di 20 anni cose come gli XTC, i Madness, i Cure e gli Smiths, sono roba vecchia, poi magari gli fai sentire queste cose e gli piacciono!
7. Qual è stato l’album che ti ha fatto venir voglia di scrivere canzoni?
Reggatta de blanc dei Police.
8. Come definiresti le tue composizioni?
La musica che vorrei sentire per radio: brani brevi, freschi e frizzanti con armonizzazioni audaci e qualche lick di chitarra che rimane in mente.
9. Dato che sappiamo che sei attivo nella “scena” da parecchio tempo ti va di raccontarci com’è nata la tua fanzine Drynamil?
Avevo 16 anni, un sacco di riviste musicali, un giorno che mi annoiavo ho cominciato a ritagliare da tutte queste riviste articoli sulla scena “mod” poi, ispirato dalla gloriosa fanzine TVOR, ho fatto un collage, un logo, ho messo tutto insieme e ho stampato un po di copie che ho portato da “Corneil’s” un negozio di via Torino che vendeva abbigliamento “alternativo”. Quando dopo un mesetto sono andato a vedere quanto avevo venduto ho scoperto che le avevo vendute tutte e che la gente ne voleva ancora! Dei giornalisti volevano intervistarmi cosi preparai il secondo numero, in origine doveva essere “una botta e via” una sorta di monografia sul mod…. ho continuato fino al 6 numero, nel 2011 ho messo tutto online con articoli nuovi sul sito www.drynamil.it.
10. Secondo te, dato il preciso momento storico in cui stiamo vivendo, quali saranno le conseguenze che subirà la musica a causa delle regole dettate per contrastare l’epidemia?
Le conseguenze saranno tragiche, ne temo 2 in principale:
1 la scomparsa di molti locali in cui le bands come noi potranno esibirsi, rimarranno pochi locali che dovranno puntare su nomi che attirano pubblico e ci sarà sempre meno spazio per bands emergenti.
2 la scomparsa….del pubblico, già molti non vanno a vedere i concerti di bands esordienti, con la crescente preoccupazione per il contagio e un atteggiamento di maggiore diffidenza tra le persone, questo virus ha diviso e isolato la gente, ma paradossalmente ha fornito a molti una scusa per rimanere a casa, non frequentare nessuno, i danni maggiori saranno psicologici, e chi opera nel campo della salute mentale lo ha già fatto notare.
11. Tornando a The Brightest Room, dove possiamo trovare il nuovo LP e dove lo possiamo ascoltare?
È in vendita sulle principali piattaforme di musica liquida Spotify etc, se volete il digipak lo potete ordinare da noi oppure a Milano è in vendita
da Metropolisdue in via Procaccini. Per contatti ci trovate su facebook www.facebook.com/thebrightestroom.