PictofolioIntervistetonno in scatola

tonno in scatola

1. Ciao Christian, racconta ai nostri lettori chi sei e che cosa fai nella vita.

Ciao! Sono Christian Lazzari, mi diverto a disegnare e da circa 4 anni stampo in serigrafia.

2. Come nasce Tonno in Scatola e perché questo nome?

Il Tonno in Scatola è uno stile di vita: comodo, economico, tanto pop quanto la zuppa Campbell… e ci sta alla grande con tutto (o quasi). Caratteristiche che chiunque cerca in una maglietta o in un qualsiasi capo di abbigliamento. Per questo ho scelto Tonno in Scatola per il mio piccolo brand, quando le commissioni non mi portano via troppo tempo, disegno e stampo per i miei progettini personali, che poi li trovate sullo shop del sito.

3. Christian, sappiamo che sei un bravissimo illustratore. Come hai incontrato la serigrafia?

La serigrafia è una tecnica di stampa fantastica, non ti servono grandi cifre per iniziare e con la pratica riesci ad arrivare a livelli di qualità molto alti, anche con attrezzature manuali. Mi sono iscritto ad un workshop, per un bel po’ mi sono dedicato alla pratica, alle prove di stampa e di incisione, a sono ancora qui.

4. La tua ultima opera?

Il mio ultimo lavoro è 2020 positive/negative, illustra la solitudine in tempo di pandemia, il mondo visto attraverso la finestra. Potete vedere il disegno e i prodotti sul sito o sui social.

5. Quanto ti aiuta la passione per il disegno nella tua attività?

Tutto si basa su una base solida che è il disegno. Se il disegno è figo anche la

stampa sarà figa!

6. I tuoi lavori hanno un impatto visivo molto cool, come viene visto
il tuo lavoro dagli abitanti di Cologna Veneta?

Sono sicuro che la maggior parte dei Colognesi non sanno che esisto. In realtà io esisto solo su internet 🙂 Non ho un negozio fisico e i clienti mi contattano
per email, whatsapp, attraverso il sito o i social. In realtà non ho molti rapporti con i paesani, se incontro qualcuno al bar e scopro in uno scambio di sguardi che il personaggio un tempo era uno dei miei migliori amici dell’asilo, ci si scambia un saluto e si evitano silenzi imbarazzanti.

7. Christian come promuovi il tuo laboratorio di serigrafia? Utilizzi solo i social o promuovi la tua attività anche in altro modo? Ti va di raccontarcelo? Potrebbe essere uno spunto interessante.

E’ il mio punto debole, dedico pochissimo tempo ai social e non sono un grande
promotore di me stesso. Rifammi questa domanda fra un anno o fra due, tre… bo!

8. Oltre che della fase di stampa, sappiamo che ti occupi anche dell’ideazione e dell’elaborazione grafica.

Si, prima di entrare in questo mondo disegnavo solo su carta e su tela, i software come illustrator e photoshop non li sapevo usare bene, ma sono utili per impostare il disegno al meglio per le pellicole serigrafiche, e ho dovuto imparare. Ringrazio gli utenti Youtube che hanno caricato i tutorial, mi hanno salvato il culo in molte occasioni e ho imparato molto dai video. Poi ho preso la tavoletta grafica e ciao!

9. Qual è il vantaggio di poter gestire l’intero processo di creazione?

Lavoro da solo e ho fatto di tutto per arrivare ad essere autonomo. Sulle commissioni, seguire il cliente dall’inizio fino ad arrivare al design finito, è la parte più stimolante.

10. Cosa vuol dire per te artigianale? La serigrafia fa ancora rima con questa parola?

Artigianale è un prodotto eseguito con accuratezza e per questo si distingue da un prodotto industriale. Tutto il processo di stampa è interamente fatto a mano. Ci sono stampe che una macchina non riuscirebbe a fare e ci sono macchine che stampano in un minuto quello che io stampo in venti minuti.

11. In questi ultimi anni, grazie anche alla giovane attivista Greta Thunberg, si fa più attenzione al tema dell’ecologia. Tu che rapporto hai con questo tema? Fai qualche cosa per ridurre l’impatto della tua attività sull’ambiente?

Per non inquinare bisognerebbe scomparire, e scommetto che le altre specie animali farebbero i salti di gioia. Credo di avere uno stile di vita abbastanza sostenibile, sia nel lavoro che nella vita in generale. A parte il forno che serve per polimerizzare il colore, e lo stereo sempre acceso, non consumo altra energia. I componenti chimici, come colori e solventi, sono necessari per la lavorazione e gli scarti vanno separati e portati in ecocentro. Non si fa mai abbastanza, ma tutti dobbiamo mettere impegno.

12. Che rapporto hai con l’arte?

Nelle arti visive sono abbastanza informato, cerco di stare al passo con le
novità, mi rilassa e ispira andare ai musei.

13. Cosa ti piace fare quando non serigrafi?

Vado a mostre e a concerti quando ne fanno (covid maledetto!!), mi piace pedalare sui colli in MTB e camminare in montagna. Aperitivi e pennichelle a go go!

14. Quando lavori ascolti musica? Cosa? Una radio? Oppure ti affidi
a qualche servizio musicale digitale?

La musica è sempre presente quando lavoro, in laboratorio ho un vecchio pc
collegato ad un piccolo impianto stereo e mi ascolto gli album in mp3 che si
scaricavano illegalmente qualche anno fa. Anche spotify lo uso parecchio…molto comodo.

15. Ora la domanda di rito, cosa ti piace ascoltare/guardare? (hai un regista preferito, l’artista o la band…)

Non sono un cinefilo e in genere mi fido dei consigli degli amici. Jojo Rabbit é l’ultimo film che ho apprezzato veramente. Ascolto molta musica noise, industrial, post punk in genere…vado matto per i Jesus Lizard e tutti i gruppi su quella linea, gli Oxbow, Arab on Radar ecc.. I Lard ultimamente mi stanno martellando i timpani, Dead Kennedys e Ministry insieme…un gruppo che suonava trent’anni fa sta diventando il mio gruppo preferito nel 2020.

16. Un’ultima domanda, secondo te quale prodotto o quale servizio manca nel mercato della stampa e della serigrafia?

Qualcosa che potrebbe facilitare il lavoro di voi serigrafi e che ancora non esiste… Un colore completamente ecologico a base oliosa, cioè un prodotto che non inquina e che non si secca sul telaio.